“Impara a cucinare, prova nuove ricette, impara dai tuoi errori, non avere paura, ma soprattutto divertiti”.
(Julia Child)
Questa massima sintetizza il pensiero dello chef Claudio Ruta, deus ex machina e anima pulsante del ristorante La Fenice, classe 1971, ragusano d’origine anche se lui si definisce semplicemente italiano. Alle spalle una gavetta importante che spazia in varie zone d’Italia. La sua storia inizia nel 1984 quando, appena adolescente, incuriosito ed affascinato dal mondo della ristorazione, decide di frequentare un semplice corso di formazione, iniziando dalle basi, per capire, come dice sempre lui:
“La differenza tra una padella e un bicchiere”.
La sua voglia di evadere e crescere, lo porta lontano dalla sua città d’origine (Ragusa) e, nonostante la giovane età (solo sedici anni), gli si presenta l’occasione, che coglie al volo, di andare a lavorare in un villaggio extra lusso in Sardegna, gestito da una catena alberghiera francese. E così si consolidò questa pressi: d’inverno Claudio Ruta tornava a casa in Sicilia, nei ristoranti in zona, e in estate viveva all’estero, diversificando ed arricchendo sempre più il proprio bagaglio culturale e gastronomico.
Poi è stata la volta di un altro albergo nelle Marche e a seguire al Sottomarina di Venezia, albergo quattro stelle, gestito dalla famiglia Boscolo, che organizzava corsi di formazione e perfezionamento per cuochi a livello internazionale che provenivano da diverse parti del mondo e così afferma Claudio Ruta:
“Pur rimanendo fermo nello stesso luogo, avevo l’occasione di compiere un viaggio intorno al mondo”.
Rientrato poi in Sicilia per esigenze familiari, Claudio Ruta non si è più spostato, senza mai tralasciare un parte fondamentale della sua crescita personale e professionale: i viaggi. Nel 1999, lo chef approda in quella che allora era la sala ‘Al 318’, iniziando una collaborazione esterna e occupandosi di arredo buffet e soggetti artistici come sculture di ghiaccio e verdure intagliate.
Nel 2010 arriva, all’interno del ristorante poi battezzato La Fenice, l’ambita stella Michelin, un ulteriore riconoscimento e ricompensa per il lavoro svolto. “Quando arriva un legittimazione importante come questa, ti rendi conto che la figura e la professionalità dello chef sono molto importanti al pari dell’intera brigata e dello staff di sala: solo il connubio perfetto di tutti i protagonisti consentono il raggiungimento di importanti traguardi. Obiettivi che è stato possibile centrare grazie alla lungimiranza di Mauro Malandrino che ha subito intuito la necessità di dare una nuova identità alla struttura, indirizzando La Fenice verso importanti traguardi da tagliare, così come è stato”.